Siamo abituati a soffrire in silenzio al contrario dei popoli primitivi che di fronte ad un lutto elevavano alti lamenti… Non so quale sia il metodo migliore… Almeno loro esternavano sfogandosi fisicamente…
Non lo so neppure io cosa sia meglio Ceaare… Personalmente credo che ogni dolore debba essere affrontato con dignità e debba servire non per piangerci addosso, bensì darci la forza per andare avanti, nonostante tutto.
Ti dirò io comincio ad essere in po’ stanco di considerare la sofferenza come matrice di miglioramenti allo stesso modo non condivido la teoria teligiosa di un Dio che privilegia i malati ed i deboli. Fossi in loro gradirei meno amore e più salute…
Sarò un po’ blasfemo ma è così…Ciao !
Non vorrei ripetermi, ti ho già risposto nel commento precedente… La vita ci mette di fronte a gioie e sofferenze, chi più chi meno… Sta a noi reagire, andare avanti e comprendere la lezione: c’è una ragione per tutto. Per quanto riguarda Dio non mi pare privilegi malati e deboli: per l’appunto sono malati e pure deboli, dove sta il suo occhio di riguardo? Tu cosa sceglieresti tra amore e salute, nel caso potessi farlo? Ad ogni modo siamo un po’ usciti dal discorso iniziale, che è incentrato su come ognuno di noi gestisce il proprio dolore: io il mio senza far rumore… Tu?
Un dentista che mi ha scalpellato due radici, senza che io abbia fatto un beh, mi ha detto che non aveva mai avuto un cliente che sopportasse il dolore come me… Io gli ho risposto che anche lamentandomi il dolore non sarebbe diminuito… Questo per quanto riguarda il dolore fisico, figurati per quello
morale…
Buona serata Juls… Ciao !
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Siamo abituati a soffrire in silenzio al contrario dei popoli primitivi che di fronte ad un lutto elevavano alti lamenti… Non so quale sia il metodo migliore… Almeno loro esternavano sfogandosi fisicamente…
Non lo so neppure io cosa sia meglio Ceaare… Personalmente credo che ogni dolore debba essere affrontato con dignità e debba servire non per piangerci addosso, bensì darci la forza per andare avanti, nonostante tutto.
Ti dirò io comincio ad essere in po’ stanco di considerare la sofferenza come matrice di miglioramenti allo stesso modo non condivido la teoria teligiosa di un Dio che privilegia i malati ed i deboli. Fossi in loro gradirei meno amore e più salute…
Sarò un po’ blasfemo ma è così…Ciao !
Non vorrei ripetermi, ti ho già risposto nel commento precedente… La vita ci mette di fronte a gioie e sofferenze, chi più chi meno… Sta a noi reagire, andare avanti e comprendere la lezione: c’è una ragione per tutto. Per quanto riguarda Dio non mi pare privilegi malati e deboli: per l’appunto sono malati e pure deboli, dove sta il suo occhio di riguardo? Tu cosa sceglieresti tra amore e salute, nel caso potessi farlo? Ad ogni modo siamo un po’ usciti dal discorso iniziale, che è incentrato su come ognuno di noi gestisce il proprio dolore: io il mio senza far rumore… Tu?
Un dentista che mi ha scalpellato due radici, senza che io abbia fatto un beh, mi ha detto che non aveva mai avuto un cliente che sopportasse il dolore come me… Io gli ho risposto che anche lamentandomi il dolore non sarebbe diminuito… Questo per quanto riguarda il dolore fisico, figurati per quello
morale…
Buona serata Juls… Ciao !
“Anche lamentandomi il dolore non sarebbe diminuito”… Una frase che racchiude perfettamente tutto il nostro discorso! Grazie Cesare…