Qui non si tratta di un capriccio, come appunto volere una cosa di cui poi ci si stufa… Io non la ritengo una pericolosa differenza, anzi.. Tutt’altro! Appoggiarsi o scegliere qualcuno per bisogno (sicurezze, paura di star soli, ecc…) lo trovo sbagliato. Si sceglie di stare con qualcuno per fare un percorso insieme, voluto, consapevole ed in piena autonomia.
Ciao Fabricio
Non credo all’amore lucido, razionale, consapevole, che sceglie chi amare e lo vuole conquistare…perchè lo vuole?
Se ho ben capito, non perchè sente la mancanza di “quel” lui, nel qual caso vorrebbe dire che ne sente il bisogno…non perchè “quel” lui è importante, riempe il suo cuore come nessun altro…e quindi ne sente il forte bisogno…no, bisogna poter decidere in piena libertà e autonomia, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, come quando si fa testamento…
Io credo che l’amore, quando ti afferra, ti costringa ad accettare un limite alla tua totale libertà e autonomia e a dare spazio all’abbandono ad un sentimento che non puoi totalmente controllare,ad accettare un rischio di possibile sofferenza.
Non si può volere e scegliere una persona da amare. bisogna abbandonarsi al bisogno che l’amore per quella persona ti crea, con tutta la gioia e il rischio che tale abbandono al desiderio e al bisogno porta con sé.
Il bisogno e il desiderio per “quella ” persona è poi il risultato di moltissime variabili, fra cui possono esserci, inconsciamente, anche il bisogno di sicurezza, il timore della solitudine e quant’altro.
Io non ho scelto mia moglie, anzi, razionalmente non avrei mai scelto mia moglie. Eppure mi sono trovato innamorato di lei, a sentire il bisogno di averla con me, malgrado fossimo e siamo una coppia irrealistica. Ce lo dicevano tutti, ma siamo ancora qua, dopo vent’anni. e ci amiamo ancora.
Ciao Fabricio. Non credo tu abbia capito il mio punto di vista… Io comprendo perfettamente il tuo.
Ciò che penso non è il “testamento”, come supponi tu, razionale, tutt’altro! I sentimenti non lo sono… Quel che dico è che l’amore dev’essere vissuto come “scelta”, scelta d’amare sana, libera da quelle paure che per la maggior parte delle persone diventano la “causa” dello stare insieme…
Io non credo che l’interesse e la necessità…perchè è questo che alla fine tu dici…siano il motivo dello stare insieme per la “maggior” parte delle persone, tanto meno che da essi nasca l’amore. Piuttosto penso che spesso la paura sia uno dei motivi del non amare.
Io continuo anche a sostenere che il verbo “volere” non si accorda con il verbo “amare”.
Mi sa che anche su questo argomento non saremo mai d’accordo. Buona serata. Giulia
Infatti dall’interesse e necessità non nasce amore, ma una sorta di finzione d’amore… E di questo sono certa… La paura sì, come dici tu, può essere un motivo del non amare, come d’altronde pure un motivo di credere di amare per paura della solitudine, ma in realtà si tratta di affetto, di rispetto, di una sorta di compromesso… Nel caso specifico del verbo “volere” usato da me è per spiegare che scelgo te ora, adesso, sempre, senza il condizionamento di rimanere sola, senza “bisogno” concreto di aggrapparmi, perchè da sola non andrei avanti o non ne sarei capace…
Credo invece che entrambi stiamo esprimendo concetti giusti, sviscerati e meditati a seconda delle esperienze soggettive e secondo me siamo d’accordo, eccome: in termini diversi stiamo valutando l’amare, che sempre è irrazionale, ma quando è libero da preconcetti e paure è semplicemente puro.
Ciao Fabricio!
Come ho detto precedentemente, certi condizionamenti che tu aborri, perchè toglierebbero purezza all’amore, possono essere, e spesso sono, del tutto inconsci, ma ci guidano istintivamente verso una scelta piuttosto che un’altra. Anche quando crediamo di essere totalmente liberi, non lo siamo veramente, ma non lo sappiamo. Per esempio, possiamo essere condizionato dall’attrazione verso certi elementi estetici, che so, il colore degli occhi, la forma del seno per alcuni uomini, un’espressione malandrina, un fisico scultoreo per alcune donne, etc etc. Ciò che conta nell’amore è tuffarcisi completamente, crederci. Curarlo e coltivarlo con continue attenzione e sincerità. Poi come va, va…
Ciao, Giulia!
Il condizionamento è del tutto soggettivo… Io non aborro certuni, ne prendo atto ma non condivido! L’istinto iniziale sul piacersi fisicamente e su quali elementi estetici propendere è normale, ma per quanto mi riguarda non è un condizionamento: semplice questione di gusto.
Notte 🌹
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Pericolosa differenza…quando si vuole una cosa, una volta che la si è avuta, non la si vuole più …è meglio non averla mai del tutto
Qui non si tratta di un capriccio, come appunto volere una cosa di cui poi ci si stufa… Io non la ritengo una pericolosa differenza, anzi.. Tutt’altro! Appoggiarsi o scegliere qualcuno per bisogno (sicurezze, paura di star soli, ecc…) lo trovo sbagliato. Si sceglie di stare con qualcuno per fare un percorso insieme, voluto, consapevole ed in piena autonomia.
Ciao Fabricio
Non credo all’amore lucido, razionale, consapevole, che sceglie chi amare e lo vuole conquistare…perchè lo vuole?
Se ho ben capito, non perchè sente la mancanza di “quel” lui, nel qual caso vorrebbe dire che ne sente il bisogno…non perchè “quel” lui è importante, riempe il suo cuore come nessun altro…e quindi ne sente il forte bisogno…no, bisogna poter decidere in piena libertà e autonomia, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, come quando si fa testamento…
Io credo che l’amore, quando ti afferra, ti costringa ad accettare un limite alla tua totale libertà e autonomia e a dare spazio all’abbandono ad un sentimento che non puoi totalmente controllare,ad accettare un rischio di possibile sofferenza.
Non si può volere e scegliere una persona da amare. bisogna abbandonarsi al bisogno che l’amore per quella persona ti crea, con tutta la gioia e il rischio che tale abbandono al desiderio e al bisogno porta con sé.
Il bisogno e il desiderio per “quella ” persona è poi il risultato di moltissime variabili, fra cui possono esserci, inconsciamente, anche il bisogno di sicurezza, il timore della solitudine e quant’altro.
Io non ho scelto mia moglie, anzi, razionalmente non avrei mai scelto mia moglie. Eppure mi sono trovato innamorato di lei, a sentire il bisogno di averla con me, malgrado fossimo e siamo una coppia irrealistica. Ce lo dicevano tutti, ma siamo ancora qua, dopo vent’anni. e ci amiamo ancora.
Ciao Fabricio. Non credo tu abbia capito il mio punto di vista… Io comprendo perfettamente il tuo.
Ciò che penso non è il “testamento”, come supponi tu, razionale, tutt’altro! I sentimenti non lo sono… Quel che dico è che l’amore dev’essere vissuto come “scelta”, scelta d’amare sana, libera da quelle paure che per la maggior parte delle persone diventano la “causa” dello stare insieme…
Io non credo che l’interesse e la necessità…perchè è questo che alla fine tu dici…siano il motivo dello stare insieme per la “maggior” parte delle persone, tanto meno che da essi nasca l’amore. Piuttosto penso che spesso la paura sia uno dei motivi del non amare.
Io continuo anche a sostenere che il verbo “volere” non si accorda con il verbo “amare”.
Mi sa che anche su questo argomento non saremo mai d’accordo. Buona serata. Giulia
Infatti dall’interesse e necessità non nasce amore, ma una sorta di finzione d’amore… E di questo sono certa… La paura sì, come dici tu, può essere un motivo del non amare, come d’altronde pure un motivo di credere di amare per paura della solitudine, ma in realtà si tratta di affetto, di rispetto, di una sorta di compromesso… Nel caso specifico del verbo “volere” usato da me è per spiegare che scelgo te ora, adesso, sempre, senza il condizionamento di rimanere sola, senza “bisogno” concreto di aggrapparmi, perchè da sola non andrei avanti o non ne sarei capace…
Credo invece che entrambi stiamo esprimendo concetti giusti, sviscerati e meditati a seconda delle esperienze soggettive e secondo me siamo d’accordo, eccome: in termini diversi stiamo valutando l’amare, che sempre è irrazionale, ma quando è libero da preconcetti e paure è semplicemente puro.
Ciao Fabricio!
Come ho detto precedentemente, certi condizionamenti che tu aborri, perchè toglierebbero purezza all’amore, possono essere, e spesso sono, del tutto inconsci, ma ci guidano istintivamente verso una scelta piuttosto che un’altra. Anche quando crediamo di essere totalmente liberi, non lo siamo veramente, ma non lo sappiamo. Per esempio, possiamo essere condizionato dall’attrazione verso certi elementi estetici, che so, il colore degli occhi, la forma del seno per alcuni uomini, un’espressione malandrina, un fisico scultoreo per alcune donne, etc etc. Ciò che conta nell’amore è tuffarcisi completamente, crederci. Curarlo e coltivarlo con continue attenzione e sincerità. Poi come va, va…
Ciao, Giulia!
Il condizionamento è del tutto soggettivo… Io non aborro certuni, ne prendo atto ma non condivido! L’istinto iniziale sul piacersi fisicamente e su quali elementi estetici propendere è normale, ma per quanto mi riguarda non è un condizionamento: semplice questione di gusto.
Notte 🌹