Tutto ha inizio da un’idea di Giancarlo Celli, Lucca la città natale, classe 1927: un giovane neolaureato in giurisprudenza, amante dell’arte nelle sue molteplici forme, pittura, musica e poesia, grafica e soprattutto teatro, che nel 1965 fonda un gruppo denominato “Diòniso”.

Murales Via Ospitone - Orgosolo
Murales Via Ospitone – Orgosolo

Un progetto che prende vita dall’impossibilità di realizzare produzioni formative autonome e dai continui scontri di Giancarlo con le istituzioni, che bocciano e censurano i suoi lavori teatrali, confermando la totale sudditanza del mondo culturale alle solite leggi del mercato e, quindi, dei soldi.

Murales - Orgosolo
Murales – Orgosolo

La società soffoca l’individuo, che rimane passivo e costretto a non interagire, una sorta di massificazione che avviene davanti alla televisione o al cinema: l’intento è quindi quello di creare una comunità attraverso un teatro alternativo, di rapporto intercambiabile attore-spettatore, in poche parole una partecipazione attiva delle persone.

Murales - Orgosolo
Murales – Orgosolo

E’ solo nel 1968 che questa associazione di sinistra, laica e progressista, si delinea fortemente verso una lotta popolare libertaria. Il gruppo viaggia per l’Italia e arrivato a Milano trova alloggio presso la Casa dello Studente e del Lavoratore in Piazza Fontana, occupata da poco da un centinaio di studenti e lavoratori, quasi tutti del meridione.

Inizia un nuovo percorso: attraverso il teatro cosiddetto “guerriglia” ci si mette in scena non solo sul palco, ma anche sulla strada, occupando ad esempio la casa editrice Saggiatore, facendo picchetti per impedire gli sfratti alle case popolari, lottando per i diritti di tutti.

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Nel 1969 il gruppo studia le differenze culturali delle regioni con il più alto tasso di immigrazione e si decide all’unanimità di partire per la Sardegna, destinazione Orgosolo: qui è in atto un movimento popolare dei cittadini contro il governo. Infatti, le autorità “invitano” i pastori a occupare altri territori per il bestiame, in quanto la zona di Pratobello deve essere adibita a poligono di tiro e conseguente addestramento dell’Esercito Italiano.

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I cittadini si mobilitano ed insieme al gruppo Diòniso decidono di attuare una forma di protesta non violenta con l’occupazione del territorio in questione.

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Giancarlo Celli affianca a riunioni politiche e incontri impegnativi, con braccianti e pastori in piazza, anche momenti ludici di unione e insegnamento: la “Diòniso scuola”, con sessioni di poesia nelle case, un teatro assemblea per esercitarsi alla rivoluzione, la pittura murale con partecipazione popolare.

L’affresco murale è il segno distintivo di Orgosolo, l’orgoglio di un popolo, quello sardo, che tramite l’aggregazione compone opere che dettano un messaggio nel tempo: un nuovo modo di lottare autonomamente per i propri diritti.

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Non si verificano episodi di violenza: il gruppo subisce denunce ed arresti, ma alla fine l’unione cittadina vince e l’esercito è costretto a capitolare.

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Da allora questo angolo di Sardegna inizia ad avere notorietà e non quella bieca legata all’Anonima Sequestri…

Orgosolo si trova nel centro della Barbagia, Supramonte, un territorio antichissimo in provincia di Nuoro, a circa 620 metri sul livello del mare: incredibile il paesaggio circostante, affascinanti le tombe giganti, i nuraghi, le domus de janas.

Orgosolo
Orgosolo

Ci si addentra nelle viette e si rimane senza parole ammirando i muri affrescati d’arte, che profumano di politica, di storia, attualità e verità scomode… Un libro aperto, di contenuti sociali e politici, un monito all’umanità, una comunicazione che non lascia spazio al dubbio.

E se arrivate fin qui visitate la Chiesa di San Pietro con il campanile del Quattrocento, godetevi una tradizione culinaria di altissimo livello, ascoltate il tradizionale canto corale barbaricino, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, fate un’escursione nel Supramonte, natura ancora incontaminata e selvaggia; più di tutto chiacchierate con i locali: loro si che hanno magnifiche storie da raccontare!

Chiesa di San Pietro - Orgosolo
Chiesa di San Pietro – Orgosolo

Una storia in un viaggio insolito, per menti aperte e cuori non addomesticati: l’esperienza di Diòniso è fra i più interessanti insegnamenti di vita e lotta mai realizzati nel nostro paese. Dovremmo prendere spunto…

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“L’ipotesi di fondo è dunque ancora e sempre la liberazione della creatività degli individui e delle masse; una forza felice da contrapporre alla squallida organizzazione del sistema capitalistico, una forza da sviluppare, teoricamente e praticamente, nell’ambito della lotta di classe”. Giancarlo Celli

Photographic Collection Courtesy of Andrea Romano & Simona Cangelli ©

2 commenti

  1. Io sono orgolese, nel 1969 non ero ancora nata ma ho parlato con chi i fatti del 1969 li ha vissuti in prima persona e posso assicurare che nell’articolo sono presenti molte inesattezze.
    La lotta di Pratobello l’ha fatta il popolo orgolese coordinato dai giovani appartenenti al “Circolo Giovanile”.

    • Buongiorno Miriam, innanzitutto grazie per la lettura. Per quanto riguarda l’articolo non concordo assolutamente sulle inesattezze di cui lei parla: per l’appunto vi è proprio scritto che è il popolo orgolese a guidare la rivolta. Forse si potrebbe più giustamente dire che pecca di qualche omissione, dal momento che non scendo nello specifico dei fatti che si susseguono da aprile a giugno del 1969. In questo articolo ho voluto rimarcare il coraggio di un popolo ed il lavoro di un artista impegnato socialmente, che ha dato vita all’arte dei murales, come lotta silente, seppur di estrema forza morale.
      Un saluto. Juls

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