L’isola del sud in Nuova Zelanda è un paradiso aspro, pungente, incontaminato e selvaggio: un luogo unico al mondo, in cui la natura è ancora nella sua massima espressione e le persone sono amanti della vita semplice.
Cosparsa di parchi e riserve naturali, il miglior modo per vedere questi paesaggi è quello di prendere un treno: se siete nell’isola del Nord, a Wellington potrete salire a bordo dell’Interislander Ferry che vi porterà a Picton, cittadina del sud, in pochissimo tempo.
Da qui salite sul Coastal Pacific Train, che toccherà Blenheim, Kaikoura e l’incantevole Christchurch; sedetevi, rilassatevi e riempite gli occhi di bellezza: io ho praticamente viaggiato con il viso appiccicato al vetro, come un bambino perso in un mondo di giocattoli.
C’è una differenza enorme in termini di paesaggio e natura, tra l’isola del nord e quella del sud: quest’ultima mi ha affascinato nel profondo, perchè vera nella sua essenza, ne puoi quasi sentire la forza ancestrale, un viaggio nel tempo primordiale, in cui respiri l’energia della terra antica di millenni.
La prima immancabile tappa è il ghiacciaio Franz Josef, situato nel Westland National Park, su quella che è la costa occidentale. Lungo circa 12 chilometri, scende dalle Alpi meridionali neozelandesi fino alla foresta pluviale temperata: un ecosistema unico.
L’area del Franz Josef Glacier e quella di Fox, il secondo ghiacciaio, è chiamata Te Wahipounamu e rientra all’interno del patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
Il suo singolare nome in lingua maori, Kā Roimata o Hine Hukatere, significa le lacrime di Hine: la leggenda narra che Hine adorava scalare le montagne ma il suo compagno Wave non era un esperto… Per amore la accompagnò fin su in vetta, ma una valanga lo travolse e morì. Hine, con il cuore a pezzi, iniziò a piangere talmente tanto da inondare la montagna e così nacque il ghiacciaio.
Franz Josef è attualmente circa 12 km di lunghezza e termina vicino al Mar di Tasman; viene alimentato da grande nevaio ad alta quota e la sua peculiarità è quella di un continuo ciclo di avanzamento e arretramento, dovuto alla differenza dei volumi di acqua di fusione ai piedi del ghiacciaio e quello delle nevicate in alta quota.
L’avanzamento massimo nel 1984, al tasso fenomenale di circa 70 centimetri al giorno: pensate che il Franz Joseph ha una portata di circa dieci volte superiore a quella dei ghiacciai tipici. Purtroppo dal 2008, a causa del riscaldamento globale, è in fase di ritiro…
Da Queenstown, Manapouri o Tenau potete fare una gita in giornata anche al Fiordland National Park: una delle mete più ambite di queste paese!
All’interno di questo parco, a sud-ovest, si trova un fiordo di straordinaria bellezza, chiamato Milford Sound, Piopiotahi o Piopio in lingua maori, da un volatile neozelandese estinto: Rudyard Kipling lo inserisce all’ottavo posto delle meraviglie del globo.
Milford Sound ha un’estensione totale di quindici chilometri, partendo dal mare di Tasman fino ad arrivare nell’entroterra: circondato da pareti rocciose molto ripide, che raggiungono circa i milleduecento metri di altezza, escludendo la vetta Mitre Peak, con i suoi 1692 metri sopra il livello del mare.
La sua particolare conformazione avviene già nell’era glaciale: il paesaggio è incantevole per chi ama la natura incontaminata: le scogliere sembrano salire dall’acqua per raggiungere il cielo e le sue cascate naturali ne colorano le rocce.
Che siate amanti delle crociere, del kayak, immersioni oppure flightseeing qui avrete l’imbarazzo della scelta.
Anche per gli escursionisti questa è una meta d’eccezione: esiste un Milford track, che parte dal nord del lago Tenau, attraversando gole spettacolari. Nella vicina Harrison Cove potrete visitare l’osservatorio marino e splendidi esemplari di corallo nero e gli anemoni.
Tappe immancabili sono Queenstown e Christchurch, piccoli gioielli di bellezza e semplicità di cui vi parlerò presto…