Come sempre, da anni a questa parte, da quando siamo vittime di attentati terroristici su suolo europeo, si ripete la stessa solfa mediatica: strumentalizzazioni politiche e sciacallaggio sui social network, in cui molti utenti, tra un drink ed un bagno al mare, con tanto di foto postate, trovano anche il tempo di fare sommarie e sterili generalizzazioni.

Crescono le intolleranze, si alimentano fobie, paure e forme di razzismo ed esclusione: una chiusura della peggior specie, un’ignoranza dilagante e preoccupante…

Che pena vedere chi sfrutta la storica frase di Oriana Fallaci “Non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani”, perchè si potrebbe anche dire che non tutti gli uomini sono terroristi, ma tutti i terroristi sono uomini e avanti così con il giochino, all’infinito: basta una buona dialettica.

Il terrorismo non ha religione, perchè se dobbiamo proprio etichettarlo allora non è solo musulmano, ma anche cristiano: senza andare indietro a tempi biblici, ci siamo dimenticati del genocidio in Rwanda? Per chi non lo sapesse gli Hutu musulmani, quelli contro lo sterminio, protessero e salvarono non soltanto la vita dei Tutsi musulmani, ma anche quella di migliaia di Tutsi cristiani.

I massacri in Uganda per mano dei Cristiani dell’Esercito di Resistenza del Signore? L’attentato alle Olimpiadi di Atlanta? Anders Behring Breivik? Ce n’è per tutti i gusti, ideologie, razze.

Le atrocità si ripercuotono su tutti noi: questi accadimenti sono trasversali ed i terroristi colpiscono senza guardare credenze, religioni o colore della pelle: se in mezzo alla strada c’è un ebreo, un musulmano, buddista o cristiano a loro non importa di certo “stirarlo” con un furgone!

Vorrei ricordare che la maggior parte delle vittime di terrorismo accreditato all’Isis è musulmana: è un dato di fatto, che ci crediate o no i dati certificano una percentuale che si attesta al novantotto per cento. Novantotto per cento e chi se ne frega della ripetizione.

Non si può continuare ad attaccare tutti i musulmani, per altro con argomentazioni davvero carenti di contenuto. Il Corano incita all’odio? Il Profeta si impone attraverso la prepotenza? Si, inutile negarlo: il libro sacro contiene sure che incitano alla violenza contro le altre religioni, così come ve ne sono altre che inneggiano alla tolleranza.

Anche la Bibbia non eccelle in buonismo, vi sono molti testi di “terrore”: i castighi di Dio sono peste e sangue, sassaiola e morte, per citarne alcuni…

Quindi? Ciò che conta è l’apertura mentale nel recipire e praticare la religione per chi è credente; è importante la cultura, la giusta informazione, la conoscenza delle diversità e di ciò che ci accomuna: siamo esseri umani, con gli stessi diritti e i morti sono persone, non dovrebbero essere classificati; gli assassini invece restano dei vermi striscianti, così come i fanatici possono essere ebrei, cristiani o musulmani…

Un’umanità senza rispetto è già perita…

Peccato solo che Dio, con tutti i suoi molteplici nomi, sia in commercio da un pezzo ormai ed ha sicuramente altri interessi rispetto a quelli di fede e carità…

Alla speranza e contro la paura: accendiamo non solo candele, ma anche il cervello.

@Blogjuls

6 commenti

  1. Più che vero ed assurdo ciò che avviene, per un’anima che si dice, al di là di ogni religione, semplicemente umana, la storia ne è piena anche se in forme diverse, ma l’umanità non ha imparato da essa, ci resta solo la speranza di una mente geniale che sappia trovare la via giusta per risolvere un problema così angosciante!

    • Buongiorno cara Tea. Mi sono alzata con un senso di vuoto e di amarezza… È la seconda volta che succede, purtroppo. Sai capita che scrivi di situazioni scomode ed argomenti che scottano e le persone ti additano, ti escludono, se ne fregano di un’amicizia che forse tale non era. Mi rendo conto che il tema trattato è pesante, difficile da comprendere e al tempo stesso che le anime sono chiuse, esacerbate da ciò che succede nel mondo e tendono a classificarti come quella che non capisce: bisogna essere razzisti, mandarli tutti a casa, quelli “diversi”, quelli non come noi… Che tristezza sentire Noi, loro, gli altri. Ho sempre pensato che la divergenza di idee o opinione potesse aiutare al confronto, potesse arricchire in qualche modo l’un l’altro, aprire strade di consapevolezza e non dividere. Quale amico si lascia per differenza di pensiero? L’amicizia è onestà d’intenti e condivisione, anche quando quel qualcuno non la pensa come te…
      Chissà se come dici tu arriveranno menti geniali, preparate ed acculturate, in grado di districare questa amara matassa. Scusami per lo sfogo e grazie per il confronto. A presto 🌺

  2. Non ti curar di loro ma guarda e passa…
    Stai facendo un ottimo lavoro e le tue considerazioni sono chiare e dirette. Chi non comprende senza confronto forse non è pronto, o chiuso nei preconcetti o lontano da ciò che sei tu. Ciao

  3. Non si può dialogare con coloro che negano il tuo diritto alla vita in nome di un credo assolutista e che non rispetta i più elementari principi umanitari e caritatevoli nei confronti dei più deboli ed indifesi….

    • Ciao Cesare. Innanzitutto grazie per la lettura, sai questo articolo mi è “costato” un’amicizia a me cara ed è proprio per questo che ci tengo molto a spiegare ed essere precisa. Ciò che tu dici “non si può dialogare con coloro che negano il tuo diritto alla vita” corrisponde al vero, ma il dialogo di cui parli è fra noi e gli estremisti o estremisti radicalisti o peggio terroristi. La mia riflessione è diversa: constato a malincuore che siamo diventati ciechi, persi nel buio del razzismo, perché non tutti i musulmani sono cattive persone o accecate da preconcetti. Purtroppo a causa dell’ignoranza e della cattiva informazione stiamo confondendo i terroristi con chi ha scelto liberamente di seguire un credo civilmente, stiamo confondendo chi sale su un barcone per scappare da una guerra con chi invece cerca fortuna… E c’è una bella differenza, credimi. Grazie del confronto.

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