Sembra ieri e pur tanto tempo fa…


Ho viaggiato tanto, con la mente, con il cuore e con una piccola valigia in mano.

Ho visitato un’infinità di paesi, i miei occhi curiosi si son soffermati sui dettagli, le piccole cose, cercando di parlare con le persone, a volte anche a gesti, scambiando un’emozione, di sguardi vivi, che racchiudono tutto, dolcezza, tenerezza e tristezza.

E’ così che si riesce a creare una connessione, un dialogo aperto, al di là delle apparenze, della superficialità, della “paura del diverso”, chè nel cuore siamo tutti uguali, un’anima ce l’abbiamo tutti, belli, buoni, cattivi e brutti.


Che sia nord, sud, ovest oppure est non cambia l’emozione, non muta la gioia nè il dolore: siamo uomini, siamo uguali.


Ecco dicevo, mentre mi perdo in rivoli di ricordi e pathos, che il mondo un po’ lo conosco, ma l’esperienza in Afghanistan è stata la più toccante, il regalo più bello che io abbia mai ricevuto e non dal destino, ma da me stessa, per non aver rinunciato di fronte a migliaia di ostacoli, per essermi armata d’animo e coraggio…

Ed il mio ringraziamento va anche a loro, gli afghani, che mi hanno accolto con affetto, non mi hanno mai fatto sentire fuori luogo, rispettato come donna, straniera, giornalista, un fulmine carico di domande, affamato di risposte, quelle vere, crude, spoglie di orpelli…

Ho riso, ogni giorno, tanto da aver le lacrime agli occhi, nel nostro essere così diversi e in fondo uguali, di quelle risate sincere, che ti scaldano il cuore, in cui ti guardi intorno e capisci di essere così lontana dalla realtà a cui sei abituata, ma tanto vicina all’essenza di ciò che conta: lo scambio reciproco.


E poi ho anche pianto, perchè nessuno merita di vivere la guerra, nessuno merita di dover portare i propri figli all’ospedale, massacrati dalle mine, costretti ad una vita di fatica, arti artificiali e fisioterapia: ti assale lo sconforto ad entrare nei laboratori delle protesi, sale enormi con migliaia di gambe e braccia in tutte le misure; ti prende un groppo allo stomaco quando visiti i centri ospedalieri, in cui cercano di fare di l’impossibile, praticamente con niente.


In quei momenti ho pensato a quanto ci lamentiamo e a quanto poco avremmo da lamentarci…


Mi sono sentita a casa dopo solo un giorno, forse perchè qui il coraggio non manca, lo respiri nell’aria, sulle strade, nei vecchi al lavoro, nei bambini che vanno a scuola e nel pomeriggio vendono le penne per aiutare la famiglia, nei giovani all’università, carichi di speranze per un futuro ancora da costruire, nelle donne, grandi donne, che non si fermano mai, a partire da quelle al governo fino all’ultima che vive nel villaggio sperduto, parla solo pashtu e senza darsi per vinta cerca di farmi sapere come la pensa!

Ma delle donne parlerò in un altro articolo, c’è molto da dire, tanti luoghi comuni da sfatare, ed ho ancora tonnellate di materiale e registrazioni da scaricare…


Posso solo dire grazie a tutti coloro che sono stati con me in questo cammino: grazie al mio driver, un omone enorme che non parlava mai, eppure ci capivamo alla perfezione; grazie alla mia guida, che dopo anni con Gino Strada si è ritrovato me e le mie richieste di fuori pecorso e itinerari non permessi, e con lo sguardo tutto d’un pezzo non mi ha mai detto di no, facendo i salti mortali; grazie alle persone che ho incontrato, le quali mi hanno dedicato del tempo senza tirarsi indietro di fronte a discorsi impegnativi.

Eppure ancora non basta, ancora qualcosa mi manca: sensazioni, istinto, forse solo voglia di sentire ancora quello spirito così forte, così vivo.
Aspettatemi, tornerò!
Abbiamo ancora molto da raccontarci…
@Blogjuls
N.d.R.
– Piccolo personale reportage di foto, di attimi raccolti giorno dopo giorno.
Scegliere è stato difficile, ma questi scatti sono quelli che più mi hanno emozionato rivedendoli.
Stupendo, emozionante. Brava.
Grazie Fabricio, è stata un’emozione scriverlo…
Bello, emozionante….:))))
C’è tutto il mio cuore in questo pezzo… Grazie Mara!
E’bello avere i tuoi occhi per vedere posti cosi lontani e diversi. Aspetto di leggere i prossimi appunti.
Che piacere Clara! Un abbraccio forte, forte! 🙌
Bellissimo, emozionante, sincero. Un piacere leggerlo e poi, le foto, soprattutto i sorrisi dei bambini.
Buongiorno Daniela, benvenuta! Quei sorrisi così puri, innocenti… I bambini arrivano sempre al cuore…
Un sentito grazie per le tue parole. Giulia
Bellissimo Giulia!
Grazie Francesca e benvenuta! 💕
Meraviglioso Giulia! Non vedo l’ora di leggerti quando scriverai del Libano.
Baci
Dina
Grazie Dina… Non vedo l’ora anch’io! 💕