Il Natale è un urlo prepotente che parte dalle vene, un momento quasi insolente, che racchiude attimi di malinconia e di gioia ad intermittenza, proprio come le lucine che incontri dappertutto: nelle vie, gli ampi corsi, alzando gli occhi al cielo sulle balconate e le terrazze, i vecchi abbaini e lungo i ponti di questa città, ed infine riflesse nell’acqua dei fiumi, insieme a ricordi antichi e bagnati.

Il Natale riduce intermittente anche me, come un albero che si accende e spegne: mi capita di pensare alle mancanze e le assenze, alle gioie, grandi fatiche e sofferenze, tutto nell’arco di micro secondi.

Il Natale mi rende nervosa, specialmente quando mi guardo intorno, tra sorrisi compassati e corse affrettate ai regali e non trovo il valore di questa felicità che ci facciamo confezionare: l’amore è un dono che non ha bisogno di essere incartato, né tantomeno “scartato”.

Il Natale è una rosa con le spine: si sta tutti insieme a tavola, a pieno cuore, ma ci sarà sempre un attimo in cui penserai che ci sono delle sedie vuote.

Che poi sia stato Dio o tua o altrui volontà poco importa: il Natale prima ti ferisce e poi ti guarisce…

Sì, perchè l’amore è una scelta e se sei fortunato te ne prendi cura per tutta la vita.

Non troverai mai fuori ciò che non hai dentro.

Siamo il risultato di ciò che decidiamo di essere.

Per questo siate felici, abbiate il coraggio di metterci il cuore sempre, anche se è difficile: coraggio per i vostri sogni, coraggio di lottare fino alla fine per ciò in cui credete.

Vi auguro tutto il coraggio che ancora manca.

#Blogjuls #BuonNatale
#Ilviaggiononfiniscemai

4 commenti

  1. Penso che il Natale sia soprattutto un urlo di speranza. Per i credenti la speranza della salvezza dalle eterne fiamme, per gli altri la speranza che il futuro sia più luminoso e pieno di calore, rigenerante e prolifico, in tutti i sensi. Fino ad oggi si era spaventati da un buio crescente, da un senso di abbandono, dopo aver calpestato per settimane foglie morenti e visto gli alberi spogliati dalla loro colorata magnificenza, ora si spera di vederli riaddobbarsi di foglie fiori e frutti.
    Le sedie vuote purtroppo fanno parte della vita, certo a Natale sono più visibili, sia negli occhi che nel cuore. Come reagiamo al pensiero di queste assenze dipende, come dici tu, da chi e come abbiamo deciso di essere.
    Fortunatamente tu ci sei e ti abbraccio, augurandoti un sereno Natale.

    • E fortunatamente ci sei anche tu, che allieti le mie giornate e miei scritti, arricchendoli di saggezza, poesia, cuore e speranza.
      Grazie Fabricio, sei quel regalo inaspettato portato dal coraggio di riniziare a scrivere…
      Buon Natale a te e a tutti i tuoi cari.

  2. Il coraggio di essere noi stessi, di essere generosi in una massa di egoisti, di vivere ogni giorno pensando a quanto siamo fortunati anche se non pensiamo mai di esserlo.
    Grazie per queste belle parole e Buone Feste anche a Te, cara Giulia.

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