Io amo i biglietti, le lettere… Chi si prende la briga di cercare la carta giusta, il colore dell’inchiostro e plasmare un pensiero che possa arrivare a destinazione.
Ci va tempo, passione e anche un po’ di coraggio a tirar fuori il cuore.
Non credo che i giovani si scrivano ancora lettere d’amore. Anch’io le trovo bellissime e le conservo tutte, tranne quelle che una ragazza che stava per sposarsi mi pregó di bruciare, erano più di cinquanta. Ogni tanto leggo quelle vecchie lettere, talvolta mi danno spunto per poesie scritte fuori tempo. Tutto ciò che scriviamo oggi sui tablet e pc si perderà nel buio degli hardisk e negli spazi indefiniti dei clouds, come anche le foto che non vengono stampate subito. Trovo che sia un gran peccato e un impoverimento delle singole storie di ognuno.
Già, non penso neanch’io Fabricio… Oggi i giovani misurano il tempo diversamente ed è più semplice lanciare qualche messaggio nell’etere…
Io conservo come te molte lettere; a volte mi piacerebbe poter rileggere quelle che ho inviato, perchè non ho più copia di tutte: così scarabocchiate di getto, oppure quelle pensate con il cuore palpitante e la testa all’insù, quelle piene di sbavature di passione, cancellature di qualche piccolo errore… Perchè le brutte copie sono le più belle, chè ci ricordano tutto il cuore che vi abbiamo messo dentro.
Io purtroppo non ho nessuna traccia di quelle che ho scritto, sarei anch’io curioso di sapere cosa e come scrivevo, cerco di capirlo dalle risposte che ho ricevuto. Comunque chi riceveva le mie lettere si lamentava sempre che erano praticamente indecifrabili a causa della pessima calligrafia…io stesso facevo fatica a leggere ciò che avevo scritto. Ho sempre sostenuto che al Abitur mi abbiano promosso nel dubbio che avessi scritto la cosa giusta…in dubio pro reo!!
😂😂😂😂 Fantastico Fabricio! Per un attimo ho immaginato i tuoi professori..
La grafia indecifrabile è indice di grande personalità.
Poeta nascitur, orator fit.
Ciao Giulia,
ogni tempo ha il proprio modus vivendi e penso che ciò non sia né un bene né un male. Io non sono giovanissima ed ho imparato a scrivere con la matita ed in seguito con il pennino. Le lettere più significative della mia vita le ho scritte, e le scrivo, con la stilografica tutte le volte che posso. Anche il tipo di carta, secondo me, comunica con il mittente. Non sempre questa forma di rispetto viene compresa: c’é chi scambia la carta fatta a mano per carta di recupero e, timorosi di ingombrare i cassetti, getta via la posta una volta letta. Io conservo le brutte copie, come dai commenti letti, anche altre persone amano fare. Mio figlio trentenne, si sorprende quando acquisto in un mercatino con un pacchettino di vecchie lettere ben conservate. Credo non possa fare altrimenti. Dalle lettere altrui, mai destinate alla pubblicazione, ho imparato molto. È un poco come entrare in situazioni, stati d’animo e relative riflessioni, dolci o amare, ma comunque “doni” che si aggiungono alla nostra individuale esperienza di vita.
Brava Giulia, dal tuo amore per la scrittura, nascono anche queste osservazioni, che forse, indurranno qualche giovane “coraggioso” ad abbandonare, talvolta, la tastiera per scrivere un biglietto o una lettera personale servendosi di carta e penna.
Ciao Carla, che piacere leggere fra le righe del tuo personale…
Siamo simili, perchè la parole vanno scelte con cura così come la carta su cui scriverle e l’inchiostro, che le rendereà indelebili, incacellabili… Fogli che sono parte di un tempo infinito, memoria viva di vita, sempre e per sempre…
Grazie a te per aver condiviso. Confidiamo in un cambio per questa nuova generazione, di valori antichi e nobili.
Buona notte.
Giulia
Questo sito utilizza cookies propri e di terze parti per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookies. Leggi la privacy policyAccetto
Privacy & Cookies Policy
Privacy Overview
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
Non credo che i giovani si scrivano ancora lettere d’amore. Anch’io le trovo bellissime e le conservo tutte, tranne quelle che una ragazza che stava per sposarsi mi pregó di bruciare, erano più di cinquanta. Ogni tanto leggo quelle vecchie lettere, talvolta mi danno spunto per poesie scritte fuori tempo. Tutto ciò che scriviamo oggi sui tablet e pc si perderà nel buio degli hardisk e negli spazi indefiniti dei clouds, come anche le foto che non vengono stampate subito. Trovo che sia un gran peccato e un impoverimento delle singole storie di ognuno.
Già, non penso neanch’io Fabricio… Oggi i giovani misurano il tempo diversamente ed è più semplice lanciare qualche messaggio nell’etere…
Io conservo come te molte lettere; a volte mi piacerebbe poter rileggere quelle che ho inviato, perchè non ho più copia di tutte: così scarabocchiate di getto, oppure quelle pensate con il cuore palpitante e la testa all’insù, quelle piene di sbavature di passione, cancellature di qualche piccolo errore… Perchè le brutte copie sono le più belle, chè ci ricordano tutto il cuore che vi abbiamo messo dentro.
Io purtroppo non ho nessuna traccia di quelle che ho scritto, sarei anch’io curioso di sapere cosa e come scrivevo, cerco di capirlo dalle risposte che ho ricevuto. Comunque chi riceveva le mie lettere si lamentava sempre che erano praticamente indecifrabili a causa della pessima calligrafia…io stesso facevo fatica a leggere ciò che avevo scritto. Ho sempre sostenuto che al Abitur mi abbiano promosso nel dubbio che avessi scritto la cosa giusta…in dubio pro reo!!
😂😂😂😂 Fantastico Fabricio! Per un attimo ho immaginato i tuoi professori..
La grafia indecifrabile è indice di grande personalità.
Poeta nascitur, orator fit.
Dubito assai che lo nacqui..🤔
Io no!
Ma tu… in dubiis abstine 😉😂
Abundans cautela non nocet….buona notte, Giulia
Giusto.
Buona notte a te Fabricio. Grazie per la piacevole chiacchierata🌹
Ciao Giulia,
ogni tempo ha il proprio modus vivendi e penso che ciò non sia né un bene né un male. Io non sono giovanissima ed ho imparato a scrivere con la matita ed in seguito con il pennino. Le lettere più significative della mia vita le ho scritte, e le scrivo, con la stilografica tutte le volte che posso. Anche il tipo di carta, secondo me, comunica con il mittente. Non sempre questa forma di rispetto viene compresa: c’é chi scambia la carta fatta a mano per carta di recupero e, timorosi di ingombrare i cassetti, getta via la posta una volta letta. Io conservo le brutte copie, come dai commenti letti, anche altre persone amano fare. Mio figlio trentenne, si sorprende quando acquisto in un mercatino con un pacchettino di vecchie lettere ben conservate. Credo non possa fare altrimenti. Dalle lettere altrui, mai destinate alla pubblicazione, ho imparato molto. È un poco come entrare in situazioni, stati d’animo e relative riflessioni, dolci o amare, ma comunque “doni” che si aggiungono alla nostra individuale esperienza di vita.
Brava Giulia, dal tuo amore per la scrittura, nascono anche queste osservazioni, che forse, indurranno qualche giovane “coraggioso” ad abbandonare, talvolta, la tastiera per scrivere un biglietto o una lettera personale servendosi di carta e penna.
Ciao Carla, che piacere leggere fra le righe del tuo personale…
Siamo simili, perchè la parole vanno scelte con cura così come la carta su cui scriverle e l’inchiostro, che le rendereà indelebili, incacellabili… Fogli che sono parte di un tempo infinito, memoria viva di vita, sempre e per sempre…
Grazie a te per aver condiviso. Confidiamo in un cambio per questa nuova generazione, di valori antichi e nobili.
Buona notte.
Giulia