Della vita, della morte, di campane di religioni, guerre e bombe…

Della storia senza fine dei rifugiati palestinesi, dei manifestanti a pugno duro, su cui ognuno, da destra, sinistra e perchè no centro, esprime la propria opinione, spaziando da ideologie razziali ed etniche al terrorismo, alla leggittima resistenza che diventa quasi narrazione e tutti però si dimenticano di parlare di umanità.

E sì perchè tra razzi ed Hamas ci si scorda degli uomini, degli esseri umani, delle miserie indicibili di chi non ha più niente da perdere.

Se da una parte il “Sumud” incentiva leggende, eroismi e coraggio, dall’altra mimetizza le atrocità di cui i rifugiati sono vittime.

Non si può davvero sapere cosa alberga nel cuore di chi combatte: paura e disperazione? Nazionalismo? Martirio? Quel centimetro in più oltre la barricata, verso la libertà?

Qualunque sia la risposta, e son tutte valide dal mio punto di vista, resta che vivere così, dissanguati e delegittimati, è come esser già morti: ecco che non c’è più differenza tra disperazione e impotenza e il beccarsi dei proiettili in corpo.

E noi qui, a valutare sulle nostre poltrone una realtà umana buia e bieca, di cui non abbiamo la più pallida idea: la UE e l’ONU sui mezzi stampa a deprecare, perchè la resistenza armata non può essere accettata in alcun modo, che importa della violenza che invece viene inflitta ai palestinesi.

Già perchè l’uso delle armi è solo di competenza occidentale: siamo solo noi ad averne diritto, agli altri non resta che la resistenza morale…

Gaza è un campo di sterminio, un campo di concentramento, a ben vedere sotto gli occhi del mondo intero; l’ottanta per cento della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, il sistema fognario è collassato, l’acqua imbevibile, il sistema sanitario senza rifornimenti, disoccupazione totale: non c’è niente, niente di niente, solo due milioni di prigionieri e macerie, bare, mancate speranze e miserie.

Non puoi studiare, non puoi lavorare e non te ne puoi neppure andare…

Io faccio questo a te, ti rinchiudo in una gabbia, ma se tu ti ribelli guai, sarai punito, schiacciato, depauperato di ciò che già ti è stato tolto!

Torto, ragione, ragione o torto all’infinito: fatto sta che ogni azione è determinata da una causa e ad ogni causa corrisponde effetto.

Criminali od eroi? Ne ho sentite troppe in questi giorni: la verità è che sono umani, quanto le loro motivazioni e pure il peggiore di noi ha il diritto di combattere per vivere libero.

Se ne può dedurre che Mr Gandhi avesse proprio ragione: “Occhio per occhio… e il mondo diventa cieco.”

Io credo che siamo non vedenti ormai da un bel po’…

@Blogjuls

5 commenti

  1. La foto in copertina è stata scattata nel campo più vecchio e peggiore esistente in Palestina: Balata Camp. In quei giorni ho parlato con molti giovani ed uno di loro mi ha permesso di scattare una foto al suo cellulare…
    Molti di loro non riescono a concepire altro futuro se non quello della resistenza, per riavere la libertà e i diritti universali di ogni essere umano.
    Juls

  2. Bellissima la foto, molto forte. Purtroppo secondo me ci sono persone che non saranno mai disposte a vedere, ma è importante continuare a parlarne!

    • Ciao Jules e bentornata.
      Sono d’accordo, ci saranno sempre persone disposte a non vedere pur di restare nella loro zona di comfort. Per quanto mi riguarda io continuo a confrontarmi con tutti, da una parte e dall’altra, e non taccio di certo, mai…

  3. E pensare che se Rabin non fosse stato ucciso, da un israeliano peraltro, oggi la situazione sarebbe ben diversa. Buona serata, Giulia🌹

    • Assolutamente sì Fabricio… Ma purtroppo Rabin era una persona “scomoda” alle elite al potere.
      Buona serata anche a te, ❤️

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